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Natale a Napoli: 7 tradizioni più importanti

by valeria
Presepe napoletano del Settecento

Trascorrere il Natale a Napoli è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita: la tradizione include sia elementi sacri, come il presepe, che profani, come la tombola.

È proprio il presepe il simbolo per eccellenza del Natale a Napoli, mentre la tombola è il massimo momento di socialità in cui le famiglie si ritrovano dopo il Pranzo di Natale.

Quali sono le 7 tradizioni più importanti del Natale a Napoli? Ho provato a stilare il mio personale elenco.

1. Il Presepe

Fare il presepe a Napoli è diventata un’arte e le botteghe artigiane di San Gregorio Armeno sono la massima istituzione di arte presepiale. Conosciuta come la strada dei pastori, qui è Natale ogni giorno. I maestri danno sfoggio della loro bravura realizzando mondi in miniatura fatti di sughero e terracotta, plasmando con le loro mani i pastori. Negli ultimi anni alle statuine tipiche del presepe napoletano si sono aggiunte quelle con le sembianze di personalità di spicco della politica, sport e spettacolo, con un’occhio di riguardo ai personaggi storici napoletani antichi e contemporanei.

Gli anni scorsi già da novembre San Gregorio Armeno veniva presa d’assalto per vedere i maestri all’opera. In questo anno particolare non sarà possibile ma sono convinta che l’amore dei napoletani per il presepe resterà immutato.

Penso al presepe e la prima cosa che mi viene in mente è Natale in Casa Cupiello, commedia in cui Eduardo De Filippo portava in scena quello che succedeva ogni anno nelle case dei napoletani, quando la persona addetta all’allestimento del presepe si accingeva a prepararlo.

A casa mia il maestro allestitore era mio nonno Ciro, che con inventiva e maestria era in grado di trasformare le scatole dei medicinali in casette per il presepe. Sceglieva con cura i pastori da posizionare sul presepe e guai a chi osava cambiare di posto! Ricordo che accanto ai pastori un pò più economici c’erano alcuni di terracotta, un pò sbriciolati per via del tempo, ma ogni anno sempre pronti a rendere il presepe di mio nonno un vero capolavoro!

La tradizione vuole che il presepe deve essere allestito l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, per essere poi riposto il 6 gennaio. All’inizio ci sono solo i pastori, nella grotta la statuina di Gesù Bambino non c’è ancora, così come i Re Magi.

Con gli anni la tradizione si è un pò persa e la dimensione del presepe si è molto ridimensionata, a punto tale che in molte case viene allestita solo la grotta con la Sacra Famiglia.

2. La tombola di Natale a Napoli

Dopo il ricco pranzo di Natale arriva inevitabilmente il momento dell’abbiocco e allora cosa si può fare per rianimare la situazione? Ecco che entra in scena la tombola: panariello coi numeri , cartelle e cartellone e si parte con qualche giro. La tombola altro non è che un Bingo casareccio. Ambo, terno, quaderna, cinquina e tombola, i partecipanti si battono fino all’ultimo numero per conquistare i premi in palio. E non manca mai chi, al primo numero, simpaticamente grida già “ambo!”, tra l’ilarità dei presenti.

È il momento di svago per eccellenza: inizialmente si giocava solo a Natale ma con gli anni è diventato un appuntamento fisso e momento di massima convivialità di tutte le vacanze di Natale.

tombola

3. L’insalata di rinforzo

Cavolfiore, olive verdi, acciughe salate e papaccelle: sono questi gli ingredienti per preparare l’insalata di rinforzo, un piatto che assolutamente non può mancare nel menu del cenone di Natale. Ma perchè “di rinforzo”? Sono diverse le tesi fatte sull’origine del nome: qualcuno parla di rinforzo energetico, visto che il cenone di Natale è ritenuto magro perchè a base di pesce. Altri fanno riferimento al sapore forte dato dalla presenza del cavolfiore, dall’aceto e acciughe salate.

Quale sarà la verità? A distanza di anni ancora non si sa. Ricordo che l’insalata di rinforzo era uno dei piatti di Natale in cui mia nonna Cecilia dimostrava tutta la sua bravura in cucina.

4. Capitone e baccalà

Il capitone che si porta a tavola a Natale ricorda il serpente biblico che sedusse Eva e cercò di fare lo stesso, senza riuscirci, con la Madonna, pertanto ha la funzione simbolica di esorcizzare la cattiva sorte.

Con gli anni questa tradizione è andata perduta e il consumo di capitone non è più quello di una volta. Cucinare il capitone è una vera e propria battaglia perchè non si lascia tagliuzzare senza opporre resistenza.

Altra battaglia quella che si scatena tra i sostenitori del capitone e quelli dell’anguilla. La differenza tra questi due pesci? Il capitone è femmina, è in grado di vivere in condizioni estreme e raggiunge anche il metro e mezzo di dimensione. L’anguilla invece è maschio, di dimensioni più ridotte e più difficile da reperire in commercio.

Il capitone viene conservato in grandi vasche, può essere cucinato in diversi modi ma a Napoli deve essere fritto, come il baccalà, altro grande protagonista delle tavole di Natale a Napoli.

Sono diverse le ricette che hanno come ingrediente principale il baccalà in Campania ma la tradizione lo preferisce fritto e in pastella. È impossibile resistere a un pezzetto di baccalà fritto, credetemi!

5. Le ciociole del Natale a Napoli

A fine del pranzo di Natale, arriva il turno delle ciociole, ovvero tutti quei prodotti con guscio che precedono i dolci. Parliamo quindi di noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi e frutta secca. Il termine ha una valenza onomatopeica, deriva infatti da “cio cio”, rumore che fanno i gusci strusciandosi l’un con l’altro.

Non possono poi mancare ‘e castagne d’o prevete, le castagne del prete, dette così perchè prodotte dai monaci provenienti da Avellino.

Una leggenda vuole che un prete caricò più del dovuto il suo mulo con le castagne ricevute in dono. L’animale, sopraffatto dalla fatica, inciampò e fece rotolare il carico di castagne nel vicino fiume. I compaesani iniziarono a prenderlo in giro ma il prete non si perse d’animo, raccolse tutte le castagne bagnate e, giunto a casa, le mise in forno. Il risultato? Le castagne risultarono molto buone e tutti apprezzarono la preparazione. Da quel momento furono chiamate proprio le castagne del prete.

6. Gli Struffoli e i dolci di Natale

Gli struffoli sono un dolce tipico del Natale a Napoli. Hanno la forma di palline di pasta (realizzata con farina, uova, strutto, zucchero, sale e liquore d’anice), fritte in padella con olio caldo e condite con miele sciolto. Un vero attentato alla linea!

Per non scontentare i salutisti, è stata creata una versione light degli struffoli, che non prevede il passaggio in padella ma la cottura avviene al forno. Una volta pronti, gli struffoli vengono decorati con frutta candida, confettini di zucchero e diavoletti, cioè minuscoli confetti colorati.

Un pò come altri dolci tipici, anche gli struffoli non sono nati a Napoli, ma sarebbero stati portati dai Greci.

struffoli

Roccocò

Il roccocò è il dolce di Natale più ostico per eccellenza. Il motivo? La sua durezza. Se volete provarlo, vi consiglio di spezzarlo prima in due parti. Con gli anni è stata realizzata anche una versione in pasta più morbida.

Pasta di mandorle

La pasta di mandorle è un dolcetto colorato dalle forme più svariate che un pò ricorda il dolce siciliano. Una leggenda vuole che il Re Nasone Ferdinando IV fu ingannato da alcune suore di un convento napoletano che gli presentarono un piatto di aragoste che in realtà altro non erano che dolci.

Mustaccioli

I mustaccioli napoletani sono dei biscotti glassati al cioccolato la cui pasta può essere sia morbida che dura.

Mustaccioli

Susamielli

I susamielli hanno la forma particolare ad esse e devono il nome agli ingredienti principali della ricetta, ovvero sesamo e miele. A seconda del consumatore finale, in passato i susamielli erano fatti secondo tre ricette: quella per i nobili, quella per gli zampognari con ingredienti riciclati e quella per il clero.

A noi è giunta la ricetta destinata ai nobili, con farina bianca di prima scelta arricchita da pisto, un mix di spezie napoletane.

Raffiuoli napoletani

I raffiuoli o raffioli ricordano per forma i mustaccioli. Sono preparati con una pasta simile al Pan di Spagna e poi glassati con zucchero.

dolci di natale a napoli

7. La minestra maritata

La minestra maritata è la regina del menu di Natale a Napoli. Il matrimonio a cui allude il nome è quello tra le verdure e la carne.

Per la caratteristica dei suoi ingredienti, la minestra maritata è detta anche pignato grasso, perchè il sapore delle varie verdure e dei pezzi di carne di maiale è molto ricco e per niente magro. Anche per il pignato è stata creata una versione light che prevede l’utilizzo di fagioli e scarole.

minestra maritata

Quali sono i piatti tipici che prepari a Natale? Ti invito a seguirmi sui vari social per mostrarti le varie fasi di preparazione del menu di Natale a Napoli.

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27 comments

Lisa Trevaligie Travelblog 08/12/2020 - 9:52 AM

Sono anche tradizioni nostre, ma effettivemnete siamo molto vicini a Napoli. Anche qui a Gaeta, e nelle zone limitrofe, Si usano le stesse identiche tradizioni natalizie. La mia preferita? le ciociole… le castagne del prete mi fanno impazzire.

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valeria 13/12/2020 - 2:12 PM

Alle ciociole è difficile resistere! Anche a me le castagne piacciono molto 🙂

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Silvia The Food Traveler 08/12/2020 - 10:43 AM

Tutte tradizioni bellissime, in particolare quelle legate al cibo! Conosco pochissimo Napoli perché ci sono stata una volta sola per lavoro, e comunque non nel periodo natalizio. Però una volta un’amica mi ha portato i mustaccioli e a distanza di tempo ricordo ancora benissimo il loro sapore.
Per rispondere alla tua domanda, forse non c’è un piatto tipico che si prepara in questo periodo in particolare, ma anzi una serie di piatti “invernali” come le raviole, il bollito, i peperoni con la “bagna cauda”. Quest’anno sarà molto sobrio ma magri ci rifaremo il prossimo 😉

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valeria 13/12/2020 - 2:10 PM

Sai che non ho mai assaggiato la bagna cauda? Ti ringrazio per la tua condivisione 😉

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Elisa 08/12/2020 - 10:46 AM

Ma quante cose buone! Io conoscevo l’insalata di rinforzo (mai provata) e gli struffoli che ho mangiato varie volte e mi fanno impazzire! Sarebbe bello visitare Napoli sotto le feste!

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valeria 13/12/2020 - 1:19 PM

L’insalata di rinforzo ha un posto speciale nel mio cuore!

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antomaio65 08/12/2020 - 1:55 PM

Credo di essere ingrassata di cinque chili solo a leggere la descrizione di tutti quei manicaretti!! Inutile dire che adoro gli struffoli e che mi sono incantata a San Gregorio Armeno guardando la bellezza delle natività e dei presepi. L’anno scorso la Rinascente di Milano ha omaggiato gli artigiani dei presepi di Napoli allestendo le vetrine con le loro opere, c’era la fila per ammirarle e fotografarle.

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valeria 13/12/2020 - 1:18 PM

Ammetto che anche io solo a scrivere sono ingrassata 😀

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Teresa 08/12/2020 - 5:09 PM

Le tradizioni natalizie al sud dell’Italia sono davvero molto sentite; avevo già sentito dire che Napoli in questo periodo dell’anno è fantastica. Mi piacerebbe soprattutto vedere il Presepe.

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valeria 13/12/2020 - 1:17 PM

Te lo auguro, magari l’anno prossimo!

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michela 08/12/2020 - 6:13 PM

Sicuramente la tradizione del presepe a Napoli è molto forte. Di tutte le cose che ho visto adoro le botteguccie locali dove si producono le statuine di ceramica e sicuramente quest anno il personaggio must sarà Maradona

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valeria 13/12/2020 - 1:16 PM

Lo penso anche io 🙂

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Claudia 09/12/2020 - 12:02 AM

Tra presepe e tombola, associo Napoli al Natale senza troppi sforzo. Sono stata in citta’ una volta sola e in estate, ma penso che sotto Natale sarebbe molto bello visitare Napoli!

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valeria 13/12/2020 - 1:15 PM

Credo sia bella in ogni stagione ma ammetto di essere di parte 😀

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Mariarita 09/12/2020 - 4:07 PM

Adoro Napoli e la sua cultura <3 io sono nata e cresciuta in un paesino del basso Lazio che nelle tradizioni è piuttosto più simile a quelle campane che a quelle romane e laziali. Infatti gli struffoli li facciamo anche noi (non solo a Natale, ma anche a Carnevale, e li chiamiamo "ciciarelli"), giochiamo a tombola, prepariamo l'insalata di rinforzo, ed il baccalà con i peperoni!

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valeria 13/12/2020 - 1:14 PM

Noi a Carnevale invece facciamo le chiacchiere, che altrove le chiamano frappe 😉

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partyepartenze 09/12/2020 - 4:14 PM

Meravigliosa Napoli. Riesce a trasmetterci la gioia del Natale solo da ciò che porta in tavola! Il piacere del Natale è anche quello di condividere atmosfera e sapori. E cosa crea meglio l’atmosfera del profumo di cibo e un Presepe illuminato?

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valeria 13/12/2020 - 1:13 PM

Il Natale è forse la festività più sentita a Napoli!

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Arianna 09/12/2020 - 6:09 PM

La tradizione del presepe è sicuramente molto sentita e conosciuta a Napoli, vi sono stata l’anno scorso a novembre e avevo anche assistito a una mostra dei presepi, senza contare San Gregorio Armeno ricchissimo e coloratissimo.

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valeria 13/12/2020 - 1:12 PM

San Gregorio Armeno è qualcosa di magico, a me piace visitarlo fuori stagione, soprattutto d’estate 🙂

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Elena 09/12/2020 - 6:33 PM

Alcuni piatti della tradizione napoletana si fanno anche qui da me, forse per via della vicinanza del Molise con la Campania. Noi prepariamo il baccalà, l’anguilla, il brodo con il cardone e tanti dolci 😛 Una cosa che mi piacerebbe tantissimo vedere sono i mercatini tipici di Napoli.

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valeria 13/12/2020 - 1:11 PM

Quest’anno purtroppo ci sarà ben poco ma ti auguro di rimediare l’anno prossimo!

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Eliana 16/12/2020 - 9:25 PM

Gli strufoli mia nonna li chiama gli Sfarsœ dal cremonese! Che bella la tradizione della tombola e delle ciociole, grazie a te scopro sempre cose nuove su Napoli che mi fanno sentire anche un po’ parte di questa splendida città!

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Paola 18/12/2020 - 7:42 AM

Che bontà il cibo napoletano! La tradizione del presepe e della tombola natalizia la ricordo anche io nella mia infanzia pur essendo di Torino, ma il pranzo di pesce è una novità assoluta. Mi hai fatto venire voglia di scendere per Natale per provare anguilla e capitone! 🙂

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Lucia 18/12/2020 - 8:34 AM

Quante belle tradizioni!
Vedere i presepi rimane un mio desiderio, come in realtà vedere Napoli che ancora non ho visto, spero di poterlo fare quanto prima.
Comunque si sa, la tradizione culinaria a Napoli è ricca e gustosa, noto con piacere che abbiamo alcuni piatti tipici di Natale in comune (io sono salentina), come gli struffoli che da noi sono i porcedduzzi, e i mustaccioli. Poi noi facciamo anche dei pesci di pasta di mandorle, buonissimi!

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LaZiaRo 31/12/2020 - 12:15 AM

Mi piace che 5 du 7 delle tradizioni sono cose da mangiare!!! 😀 Comunque l’insalata di rinforzo non sembra niente male! Dovrei provarla. Devo aspettare il prossimo Natale??

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Federica Assirelli 31/12/2020 - 1:15 AM

Io ho adottato le abitudini di Bologna e a Natale non mancano mai i tortellini in brodo. Della mia famiglia d’origine invece ho mantenuto l’abitudine di preparare il tiramisù che è anche il mio dolce preferito in assoluto!

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