Storia della valigia, come è cambiato il viaggio nel corso dei secoli? Nei secoli scorsi si viaggiava in maniera diversa e la concezione che abbiamo oggi di valigia è molto lontana dall’idea di bagaglio dei tempi che furono.
Nell’articolo di oggi voglio provare a ripercorrere la storia della valigia, cercando di capire come si è evoluto il concetto di bagaglio negli anni, passando dal voluminoso baule allo striminzito bagaglio a mano dei giorni nostri.
Come sono cambiate le dimensioni della valigia
La storia e l’evoluzione della valigia aiuta a capire come si viaggiava in passato e, soprattutto, con quale spirito ci si spostava nelle diverse epoche. Nel Medioevo erano perlopiù i nobili a viaggiare e si spostavano portandosi dietro dei mobili smontabili per trasportare i loro beni da un feudo all’altro.
Le prime tracce a noi note di valigie e bauli risalgono al faraone Tutankhamon: nella sua tomba sono stati ritrovati cofanetti e casse contenenti oggetti quotidiani appartenuti al sovrano, messi lì per accompagnarlo nel viaggio verso il mondo ultraterreno.
Il baule era il bagaglio più comune per spostarsi, utilizzato da Greci e Romani per gli spostamenti via mare e terra, in legno e bronzo e decorati con avori e metalli preziosi. Di grandi dimensioni, era utilizzato anche come letto durante i lunghi viaggi. In quegli anni si privilegiava la praticità a discapito dell’eleganza e la forma quadrata del baule consentiva di stivarlo come container.
La valigia del pellegrino
Mentre le navi vichinghe che scorrazzavano per i mari d’Europa continuavano a trasportare bagagli dalle grandi dimensioni, i cammini verso la Terrasanta si popolano di impavidi pellegrini dal bagaglio ridotto all’osso, piccole bisacce contenenti sandali di ricambio, un libro di preghiere, una piccola borraccia e un bastone per sentire meno la fatica.
La scoperta dell’America nel 1492 inaugura la stagione delle esplorazioni, si iniziano a stampare di guide e mappe di viaggio e l’idea del viaggio subisce una profonda rivoluzione.
La valigia per il Grand Tour
È nel Settecento che la valigia inizia ad assumere l’aspetto simile alle dimensioni odierne. Sono gli anni del Grand Tour e i giovani aristocratici attraversano l’Europa per un viaggio di formazione, un’esperienza di diversi mesi che li obbligava a portare con sé scorte alimentari, libri, documenti, indumenti, lettere di credito, guide e medicinali.
Passata l’euforia e la moda del Grand Tour iniziano le grandi traversate oceaniche e, anche in questo caso, i viaggiatori si spostano portando con sé materiale da cucina, lenzuola, grandi scorte di cibo e bevande. In alcuni casi i novelli pellegrini imbarcavano anche gabbie con animali vivi.
A seconda del viaggiatore, il baule poteva essere farmacia, biblioteca e perfino letto. Gli aristocratici potevano permettersi bauli da caricare su mongolfiere e modelli con appendiabiti interni, con cassetti e bauli più piccoli.
La valigia per il viaggio turistico
Con l’avvento dei trasporti veloci, come treni a vapore e navi, nasce un nuovo tipo di viaggio, ovvero quello turistico. Nell’Ottocento nascono le prime agenzie di viaggio e in Inghilterra vede la luce la Thomas Cook & Son che, come viaggio inaugurale, propose il viaggio in treno Leicester-Loughborough a cui parteciparono 570 persone, con un limite di bagaglio di 90 kg a persona.
In Italia la prima agenzia di viaggio fa il suo esordio nel 1897: il paese è nato da poco più di 30 anni e sì investì in infrastrutture per consentire spostamenti in tempi rapidi. L’avvento della locomotiva a vapore facilitò la nascita del turismo di massa e a fare la differenza non era più il mezzo di trasporto ma la valigia. Nacque così la valigia di marca e nel 1896 Louis Vuitton crea il primo baule griffato.
La valigia per il viaggio in automobile
Tra le due guerre mondiali un nuovo fenomeno rivoluziona il modo di viaggiare, ovvero la nascita dell’automobile. Dopo aver investito nelle ferrovie, è il turno delle strade e a percorrerle non sono più i cavalli e le carrozze ma fiammanti bolidi: nasce la Fiat e sempre più italiani possono permettersi un’automobile per spostarsi e viaggiare. E così le dimensioni della valigia cambiano ancora, visto lo spazio sempre più ridotto.
I viaggi si fanno sempre più brevi e l’esigenza di portare tanti oggetti con sé svanisce, la valigia diventa sempre più piccola e debutta la ventiquattr’ore, destinata a un pubblico business.
L’avvento degli aerei decreta la fine dei gloriosi bauli e nel trasporto civile le valigie in pelle fanno la loro comparsa. Siamo quasi arrivati ai giorni nostri e nel 1988 alle valigie spuntano le rotelle, per essere trasportate con maggiore agio, pur rimanendo sempre di dimensioni ridotte. Cambiano i materiali e da morbide diventano rigide, con l’utilizzo di un nuovo materiale molto resistente, il policarbonato, che manda in pensione il vecchio ABS. Negli ultimi anni le rotelle si moltiplicano e da 2 sono diventate 4, per rendere i trolley ancora più semplici da trasportare.
Con le ultime normative delle compagnie aeree le dimensioni delle valigie si sono ridotte ancora di più, diventando piccole borse in cui si fa fatica anche a riporre oggetti di uso quotidiano.