Trotula De Ruggiero è stata la prima donna medico ad accedere alla Scuola Medica Salernitana. Appartenente alla ricca famiglia normanna dei De Ruggiero, visse a Salerno a metà dell’XI secolo e della sua vita sono a giunte a noi poche informazioni. Quello che sappiamo è che era considerata la migliore tra le mulieres salernitanae.
Le mulieres salernitanae
Con questo nome si definivano le donne interessate alla medicina e allieve della Scuola Medica Salernitana.
Per tradizione, sia tra i Longobardi che Normanni, c’era l’abitudine di affidare le cure delle donne alle altre donne e, per questo motivo, veniva concesso loro di poter studiare medicina.
La Scuola Medica Salernitana è stata la prima istituzione in Europa ad essere frequentata anche da donne, non solo come allieve ma soprattutto come docenti, senza distinzioni di genere. La cultura longobarda nutriva una profonda considerazione nei confronti della figura femminile, stima che poi mutò profondamente con l’avvento degli Svevi, i quali proibirono gli studi alle donne.
Le mulieres salernitanae si resero promotrici di studi innovativi e a loro si deve la redazione di autorevoli testi sull’anatomia che hanno formato medici per oltre 500 anni.
A Trotula De Ruggiero è riconosciuto il merito di essere stata una delle prime studiose ad occuparsi di ostetricia e ginecologia e celebre è il suo trattato, De mulierum passionibus ante in e post partum, conosciuto anche come Trotula maior che ha consentito alle generazioni successive di formarsi. La sua fama si diffuse ben presto in tutta Europa, a punto tale di essere riconosciuta come luminare della materia.
Altro grande merito di Trotula De Ruggiero e delle mulieres fu quello di approfondire lo studio del corpo femminile, arrivando a teorizzare che l’infertilità potesse dipendere anche dagli uomini e non solo dalle donne.
Il Trotula minor
Tra gli interessi di Trotula De Ruggiero non c’era solo la medicina: infatti le è stato attribuito il trattato De Ornatu Mulierum, la più antica opera di cosmetica medievale a noi pervenuta, definito anche Trotula minor in relazione all’opera maggiore della stessa autrice.
Trucco e igiene sono gli argomenti principali del trattato. Sono presenti indicazioni per preparare maschere e creme da applicare su capelli e viso e, in maniera molto esaustiva, è spiegato perfino come creare la tintura da utilizzare per i rossetti. Trotula non tralascia nulla, dispensando consigli anche sulla depilazione e l’arte dei massaggi, attingendo a piene mani all’esperienza del mondo arabo.
Sebbene i canoni estetici di mille anni fa erano ben diversi da quelli odierni, Trotula aveva già intuito che la bellezza non era da considerare un vezzo ma soprattutto una questione di benessere psicologico.
Le mulieres del Principato di Salerno
Ai tempi in cui visse Trotula la Campania si divideva tra Ducato di Napoli, Principato di Salerno e Ducato di Benevento. Qualche anno dopo sarebbero arrivati i Normanni a cui si deve il merito di aver unificato il Regno per la prima volta, acquisendo l’appellativo di Regno delle Due Sicilie.
Il Principato di Salerno, grazie soprattutto ad Arechi II, era diventato un centro di cultura invidiabile, accogliendo in città studiosi e scienziati provenienti da ogni parte del globo conosciuto fino a quel momento.
In un mondo fortemente contaminato dalle influenze arabe le mulieres salernitanae avevano un ruolo attivo nella società dell’epoca, contribuendo allo sviluppo del pensiero medico. Tra le mulieres più note meritano di essere ricordate Sighelgaita di Salerno, moglie di Roberto il Guiscardo, Abella Salernitana, autrice di trattati sulla bile e sul seme degli uomini, Costanza Calenda, Rebecca Guarna, Francesca Romana, Mercuriade.
Alle mulieres salernitanae era concesso il privilegio di trattare, senza restrizioni, argomenti sessuali senza moralismi o censura dovuta alla religione. Per la prima volta le mulieres poterono parlare di mestruazioni, argomento tabù per l’epoca. Inoltre teorizzarono, per la prima volta, il concetto di prevenzione e buona alimentazione come base per stare bene.
Ai trattamenti aggressivi come salassi e amputazioni, le mulieres proponevano cure dolci, come bagni, infusi a base di erbe officinali e massaggi. Nessuna traccia di preghiere o invocazioni a forze soprannaturali per curare le malattie più diffuse.
Trotula De Ruggiero oggi
Da qualche anno il volto di Trotula De Ruggiero illumina il parcheggio di Via Vinciprova a Salerno: opera dello street artist napoletano Jorit Agoch, con i suoi occhi scuri sembra voler indicare la strada allo spettatore, una donna che ha lottato per rendere il mondo un posto migliore grazie al suo sapere.