Ecco cosa troverai in questo articolo
Come si vota il Presidente degli Stati Uniti? Siamo entrati ormai nel rush finale della campagna elettorale per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti e il prossimo 3 Novembre finalmente sapremo chi, tra il presidente uscente Donald Trump e Joe Biden, sarà il prossimo abitante della Casa Bianca per 4 anni.
L’elezione del presidente degli Stati Uniti è sempre un momento di grande interesse che monopolizza l’attenzione dei media e non solo di tutto il mondo. I cittadini americani sono chiamati ad eleggere il prossimo presidente secondo un meccanismo elettorale molto diverso da quello italiano.
L’attuale sistema di voto è stato codificato all’indomani della costituzione del paese: si tratta di un procedimento indiretto per cui il popolo non vota in maniera diretta un candidato specifico. In questo modo anche gli stati più piccoli hanno una giusta rappresentanza al Congresso.
Vediamo di comprendere meglio la struttura politica statunitense e come si vota il Presidente degli Stati Uniti.
L’ordinamento politico degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale di tipo federale, dove il potere è diviso tra Presidente, Congresso e corti giudiziarie federali. Il governo federale coordina le attività dei 50 Stati, sebbene questi hanno la facoltà di legiferare liberamente in molti ambiti della vita pubblica.
La Costituzione sancisce le competenze statali e gli Stati possono emanare leggi su vari temi come porto d’armi, pena di morte, legalizzazione delle droghe leggere.
La Corte Suprema regola i rapporti con il governo federale e ogni Stato può eleggere al Congresso due senatori e altri rappresentanti in proporzione alla popolazione.
Il ruolo del Presidente degli Stati Uniti
Il Presidente degli Stati Uniti detiene il potere esecutivo, ovvero ha il compito di applicare le leggi, oltre che essere il comandante in capo delle forze armate.
Sono 3 i requisiti fondamentali che bisogna avere per potersi candidare alla presidenza:
- età minima 35 anni;
- deve avere la cittadinanza americana dalla nascita
- essere residente negli Stati Uniti da almeno 14 anni
Il presidente e il suo vice restano in carica per 4 anni e si può essere rieletti solo una volta. In caso di morte o dimissioni anticipate del presidente, il vicepresidente assume la guida degli Stati Uniti fino a conclusione del mandato.
Il Presidente degli Stati uniti nomina anche i 9 giudici che compongono la Corte Suprema degli Stati Uniti. In aggiunta può opporre il suo veto alle proposte di legge da approvare in Congresso: in questo caso la proposta torna al voto delle camere dove i membri possono aggirare il veto attraverso un voto a scrutinio palese e la maggioranza dei 2/3 dei votanti.
Chi vota il presidente degli Stati Uniti
Il diritto di voto negli Stati Uniti è universale ed esteso a tutta la popolazione dal 1964. L’età minima per votare è 18 anni. I cittadini dei vari stati possono eleggere i rappresentati al Congresso, ad eccezione degli abitanti del distretto di Columbia, Isole Vergini Americane, Isole Marianne Settentrionali, Guam e Porto Rico.
Chi vota i grandi elettori degli Stati Uniti
Il Presidente degli Stati Uniti non viene eletto in maniera diretta dalla popolazione ma è votato dal grandi elettori, eletti a loro volta dai cittadini dei singoli stati. Per semplificare: la popolazione vota il candidato ma a essere eletto il giorno delle elezioni è il numero di grandi elettori associati ad ogni Stato.
Il conteggio dei voti è calcolato secondo la regola Winner takes all, ovvero a maggioranza secca. Non è previsto ballottaggio o una soglia di sbarramento. Il candidato che ottiene anche un voto in più vince e gli vengono attribuiti i grandi elettori per quello Stato. Solo in Nebraska e il Maine si vota secondo il sistema proporzionale.
Ogni Stato ha diritto a un minimo di 2 grandi elettori e il numero varia a seconda della popolazione. Gli Stati che contano il maggior numero di Grandi elettori sono la California (55) e il Texas (38).
Il numero totale dei grandi elettori è di 538 divisi in 435 deputati, 100 senatori e 3 elettori a rappresentanza del Distretto di Columbia. Dopo le elezioni, si riuniscono a Washington per esprimere il loro voto.
Le fasi del voto negli Stati Uniti
Il sistema di elezione di basa su 3 momenti principali:
- elezioni primarie
- elezioni presidenziali
- voto dei grandi elettori
Le elezioni primarie
Le elezioni primarie decretano la nomination dei prescelti alla carica di Presidente degli Stati Uniti. Nella Costituzione tale votazione non è espressamente citata ma da quasi un secolo viene seguito questo iter. La durata media è di 5 mesi che si conclude con l’elezione diretta, di solito a giugno, dei vari candidati dei due partiti.
Durante la campagna elettorale si svolgono i comizi che conducono alla scelta dei candidati che andranno alla convention finale. A seconda dei vari Stati, le elezioni si svolgono in modalità differente. Il tutto culmina nel Super Tuesday.
Le elezioni presidenziali
Il giorno delle elezioni presidenziali è detto Election Day; la data cambia ad ogni elezione e una legge federale impone lo svolgimento il martedì successivo al 1 novembre.
Le elezioni si aprono con settimane di anticipo, per consentire il voto per posta e ai non residenti negli Stati Uniti. Le procedure di voto sono affidate ai consigli elettorali di ogni distretto, per consentire il corretto svolgimento delle elezioni.
Alle elezioni presidenziali possono concorrere oltre che gli iscritti ai due principali partiti, anche candidati indipendenti. Finora nessun candidato indipendente è stato eletto Presidente degli Stati Uniti.
Il voto dei grandi elettori
Concluso l’Election Day, i grandi elettori vengono divisi tra i due candidati. Il candidato che raggiunge i 270 grandi elettori assume la carica di Presidente degli Stati Uniti.
Una volta eletti i grandi elettori, questi si riuniscono nel Collegio Elettorale degli Stati Uniti della capitale del rispettivo stato, il lunedì successivo al secondo mercoledì di dicembre. I grandi elettori in realtà hanno già espresso la propria preferenza al momento della loro elezione, ma in sede di Collegio hanno la facoltà di confermare o cambiare il proprio voto.
Finora nessun grande elettore ha mai ribaltato la propria scelta. Per questo motivo alla fine dell’Election Day si ha già il vincitore delle elezioni.
I grandi elettori votano a scrutinio segreto e il 6 gennaio al Senato si svolge la conta dei voti. Il 20 gennaio inizia ufficialmente il mandato presidenziale del candidato che ha raggiunto i 270 voti.
22 comments
Interessante questo argomento e assolutamente molto complesso da comprendere! Adesso non mi resta che aspettare il 3 novembre per scoprire chi sarà il nuovo presidente. E spero sia nuovo! ahahah
Lo spero anche io!
Molto ben scritto il tuo articolo sulla procedura di voto in America di cui tanto si parla e poco si sa. Mi sono chiesta speso se non sia rischioso affidare la propria preferenza ad una persona (il grande elettore) che potrebbe all’ultimo momento esprimere un voto diverso… non è mai successo è vero ma questo ultimo periodo ci ha abituati alle sorprese…
Un meccanismo poco lineare che secondo me andrebbe rivisto 😉
Non ho mai capito bene come si svolgono le elezioni presidenziali in America, è un meccanismo davvero complesso; ma finalmente comincio a vederci chiaro grazie al tuo articolo!
Davvero molto complesso!
Chissà chi vincerà alle prossime elezioni! Mancano meno di due giorni per scoprirlo e queste sono tra le elezioni più importanti del nostro pianeta: speriamo che gli americani votino con consapevolezza e per il bene della loro nazione!
Speriamo solo che abbiano votato con criterio! Al momento c’è un testa a testa in atto.
Mi sta appassionando parecchio il sistema elettorale americano .. un vero casino!! Però mi chiedo se dovessero finire in parità? Un bel 269 pari!? Cosa succede?? Chissà se è mai successo nella storia americana!?
Praticamente non è mai accaduto! Forse non hanno neppure previsto l’alternativa in caso di parità.
In realtà esistono dei precedenti. Mi sono informata!!! In caso di parità di voti entra in gioco il “processo di emergenza’ -il che è accaduto tre volte nella storia americana, tutte nel 19 ° secolo– e la palla a questo punto passa al Congresso, con la Camera che è chiamata eleggere il Presidente e il Senato chiamato eleggere il vice Presidente.
Sempre più complicato …
Speriamo non debbano ricorrere a questo processo! Sicuramente il sistema andrebbe rivisto 😀
Serviva un po’ di chiarezza in questi giorni, ho scoperto molte cose che non sapevo, come quella dei Grandi Elettori!
In questi giorni ne stiamo capendo tutti di più 😉
Un argomento molto particolare di difficile comprensione per chi non vive in America. Ovviamente gli Stati Uniti hanno un regolamento tutto loro che deriva dalla loro Costituzione. Saranno elezioni molto particolari in un momento molto particolare per tutto il mondo!
Esatto, sta andando proprio così e a distanza di qualche giorno siamo ancora in attesa di conoscere il risultato.
Molto complesso questo sistema di voto, e sinceramente l’ho compreso un po meglio solo leggendo il tuo articolo. Chiaro, conciso e illuminante.
In questi giorni ne stiamo capendo un po’ tutti di più 😉
Davvero ottima la tua disanima sul sistema elettorale USA! Per quanto ci riguarda, conosceremo il risultato solo a partire dall’8 dicembre, data entro cui i contenziosi devono essere stati presentati alla Corte Suprema. Attendiamo
Non ci resta che attendere 😉
Sono meccanismi un po’ contorti, molto diversi dai nostri. Faccio molta fatica ad identificarmi con questo spettacolare sistema di voto, soprattutto con i confronti all’ultimo insulto con cui interagiscono i candidati. È un sistema un po’ troppo teatrale, ma evidentemente efficace, se riesce a tenere incollati al video spettatori di tutto il mondo.
Un sistema che spero venga aggiornato perchè troppo macchinoso!