Viaggi del cuore. Il post di oggi ha un taglio diverso rispetto a quelli pubblicati negli ultimi due anni, per la prima volta apro a te lettore lo scrigno dei miei ricordi per parlarti dei miei viaggi del cuore. Di molti, purtroppo, non ho foto perché sono viaggi che risalgono a prima dell’avvento del digitale, con le mie parole proverò a descrivere le sensazioni che ho provato all’epoca.
È forse il post più strano che ho scritto finora, non è stato pianificato, non ho fatto ricerche per parole chiave, per la prima volta non penso all’algoritmo di Google, così temuto da chi lavora nel mondo digitale. Nasce semplicemente dalla voglia di raccontarti qualcosa di me e della mia passione per i viaggi, che come vedrai fra poco, è iniziata diversi anni fa.
Sei pronto per fare un giro nei miei ricordi? Partiamo!
La scelta dei viaggi del cuore
Sono sicura che ti starai chiedendo: Vale, come hai scelto quali viaggi inserire in questa lista così speciale? Molti viaggi parlano di prime volte, di persone speciali che ho avuto la fortuna di avere accanto e di momenti particolari. Qualcuno parla di persone che hanno fatto parte della mia vita e che ora non ci sono più, quasi tutti parlano di esperienze che mi hanno arricchito e che rifarei altre 1000 volte.
Palma de Maiorca, 1986
I miei genitori festeggiavano i 10 anni di matrimonio e quale miglior modo che celebrare questo traguardo con un viaggio? Avevo 6 anni e per la prima volta sarei salita su un aereo!
Passammo una settimana bellissima di cui, nonostante gli anni, ricordo ogni momento: i tuffi in piscina con mio fratello, gli outfit da fare impallidire una fashion blogger, le escursioni alla fabbrica di perle, la visita alla Cueva del Drago e Porto Cristo, la serata flamenca.
Perché ho scelto questo viaggio? Anzitutto perché è stato il mio primo viaggio in assoluto, poi per le persone che c’erano con me. Qualcuna non c’è più ma sono orgogliosa di averla avuta nella mia vita.
Londra, 1995
A 15 anni si vola a Londra! Studiavo al Liceo Linguistico e al termine del primo anno ho trascorso 3 settimane in un college per migliorare l’inglese. Ancora oggi ringrazio i miei genitori per la magnifica possibilità che mi hanno dato all’epoca: i cellulari non c’erano ancora e posso solo immaginare l’ansia di un genitore ad avere il figlio lontano e poterlo sentire ogni paio di giorni. Oggi una situazione simile sarebbe impensabile, viva la tecnologia anche per questo!
A Londra non stavo male ma la nostalgia di casa era tanta! Era difficile trattenere le lacrime ogni volta che sentivo mia madre. Quanta tenerezza faceva la Vale adolescente! A volte penso che mi piacerebbe tornare indietro nel tempo solo per reagire e, soprattutto, vivere più intensamente certi momenti, perché poi si cresce e la vita certe occasioni non te le mette più davanti.
Parigi, 1999
Estate 1999, l’estate della Maturità, la prima maturità in centesimi. Dopo un anno scolastico trascorso tra ansie e paure per via di un esame di cui praticamente non si sapeva nulla si vola a Parigi per 2 settimane. In compagnia di un gruppo eterogeneo di 6 persone di cui ne conoscevo forse la metà (col sorriso penso che saremmo potuti essere l’Armata Brancaleone dei viaggiatori) partiamo per Parigi nel giorno dell’eclissi solare totale, ultima eclissi del Secondo Millennio. Mentre raggiungevamo l’aeroporto di Napoli Capodichino ci fermammo su una piazzola di sosta dell’autostrada per poterla ammirare, tutti testa in su e occhiali schermati per seguire quell’evento di cui si parlava da tempo.
Poteva andare tutto bene? Ovviamente no, visto che qualche giorno dopo l’arrivo a Parigi mi viene la febbre trascorro un bel pò di giorni con tosse e raffreddore. Mi perdo d’animo? No, mi imbottisco di medicinali e on y va! In 2 settimane visito Parigi da cima a fondo, senza tralasciare nulla, anche i quartieri non proprio turistici.
Madrid, 2006
Il viaggio a Madrid è stato il meritato premio al termine di una delle prime stagioni estive in cui ho lavorato come receptionist di hotel. Partì a novembre in compagnia di mio fratello per 5 giorni alla scoperta di una delle capitali europee più belle che ho visto.
Cosa ricordo? Sicuramente è stato il viaggio più bagnato, visto che piovve per quasi tutta la durata del soggiorno. Cosa non potrò dimenticare? Le esperienze gastronomiche provate e la scoperta della birra Estrella Damm, una delle birre più buone mai bevute.
L’esperienza più bella vissuta a Madrid: la visita al Museo Reina Sofia e la visione di Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso. Davanti a quest’opera così devastante e attuale ho avuto la conferma di soffrire della Sindrome di Stendhal.
Praga, 2016
Il viaggio a Praga è stato il regalo ricevuto da mio fratello per essere stata la sua testimone di nozze, in mia compagnia gli altri testimoni, due cugini, con cui ho un bellissimo rapporto.
Il 2016 è il mio annus horribilis, finisce (male) una storia e la fine del tunnel stenta a vedersi. La meta del viaggio è stata scelta di comune accordo con gli altri viaggiatori e Praga è una vera scoperta, una bellissima città che vorrei rivedere presto.
Cosa ricordo del viaggio a Praga? Di risate a crepapelle, la felicità di avere accanto due persone speciali e le esperienze gastronomiche (ma quanto è buono il gulasch?)
Lisbona, 2017
Il viaggio a Lisbona è stata la quiete dopo la tempesta, un viaggio prenotato con diversi mesi di anticipo e che rischiava di saltare perché a mia madre viene diagnosticato un tumore al seno.
A 40 giorni dall’intervento partiamo e sperimentiamo il caldo soffocante portoghese: Lisbona è bellissima ma andare in giro con 40 gradi non è il massimo! Ci spostiamo tanto e visitiamo anche Fatima, Sintra e Cascais, un viaggio on the road da ripetere, questa volta spostandosi in auto e non coi mezzi pubblici.
Cosa mi porto a casa? La consapevolezza di aver donato, e ricevuto, attimi di meritata felicità.
Berlino, 2019
Il viaggio a Berlino è un sogno realizzato e desiderato sin dai tempi in cui mi sono avvicinata allo studio del tedesco al liceo, diventato realtà in occasione del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino.
Berlino è proprio come l’avevo immaginata fino a quel momento e sono stata felice di poter prendere parte a quel clima di festa che viveva quei giorni la città. Le colazioni fatte con pretzel e glühwein, il freddo autunno berlinese, i luoghi cari a David Bowie, giornate impossibili da dimenticare!
A Berlino, però, ti ritrovi faccia a faccia con la storia e capisci quanto sia stato terribile dividere una città in due parti, separare famiglie, gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e la Shoah: passeggiare tra i 2177 blocchi rettangolari di calcestruzzo del Memoriale degli Ebrei, sistemati in modo tale da sembrare sepolture, è devastante, un luogo che disorienta e fa riflettere sugli orrori della guerra e delle sue conseguenze.
Quali sono i tuoi viaggi del cuore? Lasciami un commento, sono curiosa di scoprirlo.