Palazzo d’Avalos è il simbolo di Procida: a picco sul mare, definisce il profilo della più piccola delle isole flegree.
A Procida ci ero già stata l’anno scorso ma si era trattata di una visita molto veloce che mi aveva lasciato un enorme magone perchè avevo visto molto poco, sebbene in un giorno si riescono a vedere i punti più importanti dell’isola. Totalmente innamorata del posto, quest’anno ci sono ritornata per 3 giorni e ne ho approfittato per visitare Palazzo d’Avalos, un luogo intriso di storia e mistero che dopo un glorioso passato, è stato a lungo abbandonato all’incuria umana.
La storia di Palazzo d’Avalos
Conosciuto anche come ex carcere borbonico di Procida, Palazzo d’Avalos si trova sul punto più alto dell’isola, più precisamente a Terra Murata. Un tempo questa zona era raggiungibile solo dalla Spiaggia dell’Asino, poco dopo punta Lingua. La famiglia d’Avalos, che fino al Settecento ha governato l’isola, ha reso possibile lo sviluppo urbano del borgo, favorendo la nascita di Corricella, il borgo dei pescatori, e la costruzione del Convento di Santa Margherita Nuova e l’Abbazia di San Michele.
Il Cardinale Innico d’Avalos affidò nel Cinquecento la costruzione del Palazzo agli architetti Cavagna e Tortelli; per molti anni la Famiglia d’Avalos ha dimorato stabilmente a Procida, per poi diventare residenza reale di caccia con l’ascesa al potere dapprima di Carlo III e poi Ferdinando IV, entrambi della casa reale di Borbone.
Dopo la realizzazione di Capodimonte e della Reggia di Caserta, Palazzo d’Avalos divenne sede di una scuola militare e poi prigione del regno prima e carcere di stato poi con la nascita dell’Unità d’Italia.
Il carcere oltre ad ospitare i detenuti era anche sede di un’opificio per la lavorazione della canapa e rimase attivo fino al 1985. A Procida scontarono la loro pena personaggi illustri come Luigi Settembrini, alcuni esponenti della X Mas, Frank Mannino e altri personaggi di spicco del Clan Giuliano.
Il carcere di Palazzo d’Avalos chiuse definitivamente i battenti nel 1988. Lo stato di totale abbandono è durato fino al 2013, anno in cui il Comune di Procida ha acquistato l’edificio, avviando così i meritati lavori di riqualificazione dell’area.
La struttura di Palazzo d’Avalos
Il complesso monumentale è costituito da Palazzo d’Avalos e dall’antistante cortile, la Caserma delle Guardie, l’Edificio delle Celle singole, il Padiglione delle guardie, l’Edificio dei veterani, la medicheria, la Casa del Direttore e La Spianata, un fondo agricolo di 18.000 mq.
Palazzo d’Avalos nel 1971 è stato set cinematografico del film di Nanny Loi “Detenuto in attesa di giudizio”, una delle poche interpretazioni drammatiche di Alberto Sordi.
Le mie impressioni
A Palazzo d’Avalos sembra che il tempo si sia fermato: tutto è immobile, nel vagare per i lunghi corridoi e gli enormi stanzoni capita spesso di imbattersi in scarpe o indumenti impolverati, oggetti personali appartenenti ai detenuti, vecchie macchine da cucire accatastate in scatoloni che tanto raccontano di questo posto tanto affascinante quanto doloroso.
Il Palazzo è stato costruito in pieno Rinascimento per volere di un uomo colto e secondo i canoni dell’epoca e abitato poi dal re illuminato Carlo III di Borbone, cosa che cozza un po’ con la riconversione che ha subito nel corso degli anni, ovvero istituto di pena, come ricorda la scritta che campeggia all’ingresso. Durante la visita emerge in più di un’occasione l’unicità del posto e la forte tensione emotiva accompagna il visitatore fin quando volta le spalle al cancello di ferro.
La visita a Palazzo d’Avalos rende più lieve ogni sofferenza o quasi. La stessa sofferenza provata dai detenuti che hanno scontato qui la loro condanna, che potevano ammirare attraverso le inferriate un panorama da togliere il fiato ma non potevano apprezzare lo spettacolo in quanto non liberi.
Nel cortile, resa malconcia dal tempo, la camionetta che accompagnava i prigionieri al porto, fedele alla descrizione che Elsa Morante fa ne L’isola di Arturo.
Informazioni utili per la visita
Da maggio a settembre: 9.30 e 11.30 – 15.00 e 17.00;
Da ottobre ad aprile: 9.30 e 11.30 e 14.00;
Giorni di apertura: sempre aperto tranne il lunedì, ma solo da ottobre a marzo;
Indirizzo: Via Salita Castello;
Prezzo intero: 10 euro;
Prezzo ridotto: residenti e ragazzi 18 – 25 anni 5 euro.
Ingresso gratuito: 0 – 18 anni, disabili e docenti.
Attualmente Palazzo d’Avalos si puo’ visitare previa prenotazione da effettuarsi sul sito del Comune di Procida entro le ore 12.00 del giorno antecedente la visita.