Penso che Villa d’Ayala a Valva, in provincia di Salerno, sia ancora troppo poco conosciuta ma, per la bellezza dei suoi giardini, può essere considerata come una piccola Versailles.
Qui sembra che il tempo si sia fermato in un’epoca non definita, un luogo caratterizzato dall’eleganza e dal manierismo, dove a farla da padrone è il verdeggiante giardino che avvolge la villa.
L’ho visitata nel 2016 e mi sono ripromessa che, a emergenza sanitaria terminata, voglio vederla di nuovo. Scopriamo insieme perchè visitare Villa d’Ayala e il suo rigoglioso parco.
Alla scoperta di Valva
Villa d’Ayala si trova a Valva, un paesino di circa 2000 abitanti in provincia di Salerno, ai piedi del monte Marzano e nel cuore della riserva naturalistica dei monti Eremita e Marzano. Questa riserva si estende fino alla vicina Basilicata, tra i comuni di Valva, Colliano e Laviano.
Il paese si divide in Valva vecchia, nucleo abitativo di origine romana di cui sono giunte a noi solo alcune rovine, e l’attuale insediamento.
Villa d’Ayala e Giuseppe Maria Valva
La costruzione della villa è relativamente recente ma nel parco in cui si trova sono presenti stratificazioni storiche che vanno dall’epoca romana fino ai giorni nostri.
Il periodo di massimo splendore per Valva fu l’epoca normanna, anni in cui divenne feudo del signore locale, tale Gozzolino, che fece realizzare la torre normanna attribuendogli una funzione difensiva, duramente danneggiata dal terremoto del 1980.
Nel Settecento un discendente di Gozzolino, il marchese Giuseppe Maria Valva, avviò ai lavori di costruzione di una villa che ricordava, seppur in maniera ridotta, il castello vescovile del Buonconsiglio di Trento. Il nobile era un consigliere di Ferdinando IV di Borbone, nonchè figura di spicco per l’epoca: sua, infatti, l’idea di realizzare la cosiddetta Via del Grano, strada che metteva in comunicazione la Campania con la Puglia.
Il marchese era un uomo molto ambizioso e la sua idea era quella di realizzare un luogo in grado di attrarre i visitatori e lasciarli a bocca aperta per la tanta bellezza. Per questo, oltre alla Villa, decise di costruire il magnifico giardino, avvalendosi della collaborazione dei migliori botanici, giardinieri e floricoltori dell’epoca.
Alla sua morte la proprietà passò nelle mani della famiglia d’Ayala, molto vicini ai vertici dell’Ordine di Malta. Gli ultimi lavori furono terminati dal marchese Francesco Saverio d’Ayala che vi abitò fino alla sua morte, nel 1959; in mancanza di eredi diretti la villa e tutte le proprietà vennero donate all’Ordine di Malta, a cui il nobile apparteneva.
La realizzazione della Villa
Giuseppe Maria Valva immaginò un edificio a pianta rettangolare al centro di un ampio parco, a cui si accedeva oltrepassando un arco merlato.
Dopo aver attraversato l’arco, si accede nel cortile antistante Villa d’Ayala, un giardino all’italiana che per la sua forma ricorda un pò un’arpa, con viali irregolari costituiti da aiuole e siepi e statue delle Quattro Stagioni sparse in giro. Nel mezzo una fontana a vasca circolare al cui centro vi è la statua raffigurante Diana e il cervo. Sulla destra del viale d’ingresso vi è una piccola chiesa dedicata alla Madonna del Fileremo dove ancora oggi i Cavalieri di Malta celebrano ogni anno una messa commemorativa.
La struttura della Villa
Il castello si estende su una superficie di 600 metri quadrati e si sviluppa su un’altezza di due livelli, il primo che ospita le varie sale e che a sua volta si divide in due corpi di fabbrica merlati, mentre il secondo è quello della Torre quadrata angolare. Colpisce il dinamismo costruttivo della Villa: a dare il movimento non è solo la merlatura presente all’altezza del sottotetto, ma anche dal portico che cinge l’edificio, intervallato da torrette angolari.
Sull’edificio più a sinistra si notano due coppie di quadrifore inquadrate in una trabeazione rettangolare, intervallate da una piccola finestra centrale dalla forma di rombo. A livello inferiore un porticato ad archi a tutto sesto che illuminano il piano terra che ospita la cucina e le sale delle armi.
Il secondo corpo ha una struttura più semplice, con una facciata caratterizzata da una fascia marcapiano centrale, al primo piano tre finestre ad arco unico e a piano terra tre semplici bifore.
La Cappella si trova al piano ammezzato mentre il primo piano ospita l’appartamento patronale, un tempo ricco di arredi lignei, quadri, affreschi e statue. Il sottotetto ospitava le altre stanze e bagni. Di particolare interesse è la Torre Normanna, che si eleva ad un lato della villa. L’edificio ha subito gravi danni a seguito del terremoto del 1980.
Il Parco di Villa d’Ayala a Valva
Villa d’Ayala a Valva è circondata da un maestoso parco dallo stile manieristico e barocco che si sviluppa su più livelli. Attraversato da viali irregolari è diviso in più zone, tra cui due giardini all’italiana. Si estende su una superficie di 18 ettari caratterizzato dal susseguirsi di frutteti, boschi di magnolie, cedri e spazi ricavati tra la vegetazione occupati da gruppi di statue. Molto bello l’emiciclo della Bellezza che ospita il gruppo scultoreo delle Tre Grazie di canoviana memoria.
Statue, busti di marmo e complessi architettonici sbucano dalla vegetazione come se l’abitassero. Ci si estranea quasi dalla realtà sentendosi parte della natura, almeno questa è stata la sensazione che ho provato.
Il vero fiore all’occhiello del parco è senza dubbio il Teatrino di Verzura, un anfiteatro naturale di quasi mille posti ricavato da siepi di bosso sovrapposte e da cui emergono busti di marmo, spettatori di un’immaginaria rappresentazione. Solo alcuni busti guardano verso il proscenio mentre altri guardano altrove, una cristallizzazione di uno spettacolo vero con spettatori attenti ed altri distratti.
Il resto del parco è decorato con statue di natura mitologica e eleganti porticati e al di sotto un sistema di grotte e canali usati per direzionare le acque. Le statue sono presenti anche nelle grotte: la caverna più nota è quella detta Caverna dei Mostri che ospita statue dall’aspetto spaventoso.
Villa d’Ayala e il suo parco rappresentano un viaggio nel passato e nel mistero, dove la natura selvaggia domina gli antichi fasti, in modo da coprire e proteggere la storia e i ricordi.
Come organizzare la visita a Villa d’Ayala
Villa d’Ayala può essere raggiunta in auto percorrendo l’autostrada Salerno – Reggio Calabria in direzione sud, uscita Contursi Terme – Postiglione. Da qui continua per la Superstrada Ofantina Fondo Valle Sele in direzione Lioni e uscire a Colliano – Valva.
Indirizzo: Piazza della Rimembranza – 84020 Valva (SA)
Info: +39 349 094 6232
Biglietti: € 5,00 a persona intero | € 3,00 a persona ridotto per gruppi di più di 10 persone
Orario d’apertura: sabato e domenica 9.30 – 12.30 e 15.30 – 18.30