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Il Museo Diocesano di Salerno: i tesori da vedere

by valeria
ingresso Museo Diocesano di Salerno

Il Museo Diocesano di Salerno è senza dubbio il museo più importante di tutta la provincia salernitana, un punto di riferimento per chi vuole conoscere e scoprire la storia e la cultura campana dal medioevo al XX secolo.

Dedicato a San Matteo, è ospitato, insieme alla biblioteca e all’archivio diocesano, nell’ex seminario arcivescovile, un tempo sede della prestigiosa Scuola Medica Salernitana, a pochi passi dal Duomo della città.

Ho avuto davanti agli occhi il Museo Diocesano praticamente da sempre, visto che il liceo che ho frequentato era situato di fronte, ma ammetto di non esserci mai stata fino a una decina di anni fa, quando lo visitai in occasione dell’annuale trekking urbano organizzato a Salerno il 31 Ottobre.

Ci sono tornata qualche settimana fa, giusto prima dell’attuale chiusura obbligata dall’emergenza sanitaria del COVID-19 ancora in corso e ammetto di aver trascorso una bellissima mattinata immersa nell’arte, in un museo che secondo me è ancora troppo poco conosciuto ed apprezzato dai salernitani stessi.

Perchè vale la pena visitare il Museo Diocesano di Salerno? Seguitemi nella visita per scoprirlo!

Le Madonne del Museo Diocesane

Pronti a conoscere i tesori del Museo Diocesano?

La Sala più importante Museo Diocesano di Salerno: gli avori medievali

La visita inizia proprio dalla Sala degli Avori medievali, che raccoglie la collezione di tavolette istoriate in avorio più vasta e completa al mondo. In totale 67 tavole, di cui ben 37 sono illustrate con scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Si pensa che la collezione di avori salernitani facesse parte di un paliotto d’altare e la sua realizzazione è collocata intorno alla prima metà del XII secolo.

Sala avori salernitani

Gli avori salernitani, la collezione più ricca al mondo

La Sala dell’Exultet salernitano

Un’altro tesoro conservato al Museo Diocesano di Salerno è l’Exultet, un rotolo miniato costituito da 11 pergamene che raccontano il Preconio pasquale, ovvero l’annuncio della Pasqua che ancora si recita durante il Sabato Santo. Il manoscritto veniva svolto sul pulpito nel corso della funzione religiosa. Del testo è giunto a noi solo parte del prologo redatto in scrittura gotica. Le origini del prezioso manoscritto risalgono alla fine della prima metà del XIII secolo.

Exultet Museo Diocesano

Le pergamene dell’Exultet

La croce di Roberto il Guiscardo

Al Museo Diocesano di Salerno è conservata la preziosa croce di Roberto il Guiscardo principe di Salerno. Il regnante aveva l’abitudine di portare con sè l’oggetto, soprattutto in occasione delle battaglie a cui prendeva parte. La croce è un reliquiario contenente i denti di San Matteo, santo patrono di Salerno, e di San Giacomo, oltre che un frammento della Santa Croce.

La croce si presenta molto rimaneggiata: costituita da un’anima lignea che ricorda i modelli bizantini, è rivestita da entrambi i lati di lamine di ottone dorato impreziosite da filigrana e pietre dure, smalti traslucidi incastonati sul recto.

il crocifisso di Roberto il Guiscardo

l’inseparabile Crocifisso di Roberto il Guiscardo

La croce di Barliario

Vi avevo già parlato di Barliario nel post dedicato al Ponte dei Diavoli, ricordate? Finalmente ho avuto modo di ammirare la croce conservata nel Museo Diocesano di Salerno, mirabile esempio di arte lignea del XIII secolo che raffigura Cristo Triumphans, chiaro richiamo alla tradizione bizantina.

Il crocifisso è arrivato a noi molto rovinato perchè scampato a un incendio nell’Ottocento ma presenta ancora un viso fortemente espressivo, completato da due tabelle laterali raffiguranti la Madonna e San Giovanni.

Leggenda narra che Pietro Barliario si recò ai piedi del Crocifisso per chiedere perdono dopo la morte dei suoi nipotini nel laboratorio e che il Cristo concesse il perdono chinando il suo capo.

Croce lignea di Barliario

La croce lignea a cui Barliario si inchinò

I dipinti della Diocesi

La terza sala ospita una serie di dipinti su tavola provenienti sia dalla Cattedrale di Salerno che da alcune chiese della Diocesi e che ben raccontano il panorama della cultura campana tra XIV e XVI secolo.

Nella Crocefissione di Roberto De Oderisio è ben evidente l’influenza di Giotto, mentre l’Annunciazione proveniente da un’edicola salernitana di Vicolo dei Sediari richiama la cultura angioina. Degna di nota, poi, la Madonna in alabastro proveniente dalla Sardegna.

Sala tavole dipinte Museo Diocesano

Non ricorda un pò Giotto?

La Sala del Cinquecento

Protagonista della sala è la corrente manierista e come fu recepita e interpretata dagli artisti campani. In esposizione l’Ecce Homo attribuito al napoletano Giovan Battista Lama, una Deposizione e il Matrimonio Mistico di Santa Caterina.

Sala Cinquecento Museo Diocesano

La Sala del Cinquecento

La Sala del Seicento

Le tele ospitate in questa sala fanno parte della ricca donazione che il Marchese Giovanni Ruggi D’Aragona fece nel 1870 alla Cattedrale di Salerno. Si tratta di opere risalenti perlopiù al XVII secolo e tutte di influenza caravaggesca. Le opere principali sono la Giuditta e il David con la testa di Golia, entrambe di autore ignoto, un Gesù tra i dottori di chiara influenza riberesca, la tela di soggetto biblico Lot e le figlie e San Girolamo.

A chiudere il percorso della sala è la Sacra Famiglia di Angelo Solimena, tela dominata in primo piano dalla Vergine, Gesù e Sant’Anna e in secondo piano dai Santi Giuseppe e Gioacchino, inseriti su uno sfondo architettonico costituito da mura e la base di colonna liscia.

Sulla scia dell’opera del maestro Solimena, di recente è stata inaugurata una sala dedicata al Settecento che consente di conoscere e approfondire l’ambiente storico artistico salernitano e campano attraverso i dipinti del Ricciardi, del Sanfelice e Chiarelli.

Sala del Seicento Museo Diocesano

Non vi ricorda un pò Caravaggio?

Sala Seicento Museo Diocesano

Il Manierismo al Museo Diocesano

La collezione di monete e i mosaici della Cattedrale

Nei luminosi corridoi è stata collocata una collezione di monete della Magna Grecia, dell’Impero Romano e della Zecca Salernitana. Tra le numerose monete conservate c’è il famoso Follaro di Gisulfo II, raffigurante l’Opulenta Salernum.

In quest’area espositiva trovano posto i marmi policromi provenienti dalla Cattedrale di Salerno e i mosaici rimossi nel secolo scorso a seguito delle modifiche apportate alla zona absidale.

mosaico Duomo di Salerno

I mosaici policromi provenienti dal Duomo di Salerno

Come organizzare la visita al Museo Diocesano di Salerno

Il Museo Diocesano si trova il Largo Plebiscito, 12 a Salerno, nel cuore del centro storico.

È aperto tutti i giorni escluso il mercoledì negli orari 9.00 – 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Il costo del biglietto è di € 2,00 per gli adulti e € 1,00 per gli studenti di ogni ordine e grado.

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18 comments

Lisa Trevaligie Travelblog 17/11/2020 - 8:42 AM

Il follaro era la moneta in uso anche qui a Gaeta. Sarei curiosa di vederne uno dal vivo. Siamo stati a Salerno per una visita veloce, quindi abbiamo avuto modo solo di passeggiare sul bellissimo lungomare approfittando dei tanti locali che lo costeggiano per mangiare qualcosa. Ma tornerò per una visita più approfondita.

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valeria 23/11/2020 - 6:55 PM

Credo fosse una moneta in uso nel centro sud ora che ci penso. Salerno d’estate è una buona base di partenza per visitare le due costiere 😉

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Teresa 17/11/2020 - 9:03 AM

In generale non sono molto amante dei musei, però questo che hai descritto nel tuo articolo mi ispira abbastanza. Me lo segno senza dubbio nella lista delle cose da fare!

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valeria 23/11/2020 - 6:54 PM

🙂

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Elena Vizzoca 17/11/2020 - 12:37 PM

Non conoscevo questo museo. Da appassionata, ora sarei davvero curiosa di vedere la collezione delle monete della Magna Grecia e dell’Impero Romano.

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valeria 23/11/2020 - 6:49 PM

Una collezione davvero interessante 🙂

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antomaio65 17/11/2020 - 2:56 PM

Un vero scrigno di capolavori il Museo Diocesiano! mi è piaciuta molto la crocifissione che anche a me ha ricordato Giotto solo i colori sembrano meno vivaci

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valeria 23/11/2020 - 6:47 PM

In effetti ricorda molto Giotto e Cimabue 😉

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journeyboxilaria 17/11/2020 - 3:03 PM

Sono stata a Salerno solo di passaggio e non conosco la città.. il museo mi sembra molto interessante! il mio pezzo preferito è senz’altro il mosaico perchè mi ricorda il bellissimo pavimenti di Basilica Santa Maria in Trastevere.

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valeria 23/11/2020 - 6:47 PM

Vero! ricorda un po’ la Basilica di Santa Maria in Trastevere 😉

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Nadia Meriggio 17/11/2020 - 4:27 PM

E’ sempre così: passiamo tutti i giorni davanti a un posto che ha tanto da mostrarci e sembriamo non accorgerci che ci sta silenziosamente chiamando. Le sale presentano tante cose da vedere. In particolare mi attirano le tele del Cinquecento.

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valeria 23/11/2020 - 6:46 PM

Anche gli avori 😉

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Eliana 17/11/2020 - 5:29 PM

Non sono amante di arte sacra ma non disdegno una visita in luoghi come questo: alcuni capolavori medioevali e di arte pittorica valgono proprio la pena! In ogni caso spero proprio di scendere da queste parti e di non perdermelo!

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valeria 23/11/2020 - 6:46 PM

La collezione di avori vale l’intera visita 😉

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michela 17/11/2020 - 10:04 PM

Credo che sia veramente un posto incredibile che racconta la storia della regione e della sua città. Un peccato che anche gli abitanti locali e passami le parole te compresa sottovalutate le ricchezze contenute in questo bellissimo edificio…

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valeria 23/11/2020 - 6:44 PM

Io non credo di sottovalutarlo, anzi, negli anni ho recuperato le visite 😉

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Arianna 18/11/2020 - 11:05 PM

Hai ragione a volte i luoghi sotto casa non si considerano, sicuramente questo periodo ci ha fatto rivalutare il turismo di prossimità. Il museo sembra molto interessante e ricco di opere di vario tipo

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valeria 23/11/2020 - 6:40 PM

Un viaggio nella storia artistica di Salerno 😉

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