Ecco cosa troverai in questo articolo
Sant’Agata de’ Goti è un borgo campano molto caratteristico situato in provincia di Benevento, nel cuore del Sannio. Conosciuto come la Perla del Sannio, il suo centro storico è a dir poco delizioso: a misura di uomo, facilmente percorribile a piedi, una passeggiata molto piacevole in un luogo ricco di storia.
Il cuore di Sant’Agata de’ Goti è via Roma, sulla quale si trovano chiese ricche di affreschi ed edifici storici di gran pregio. È difficile non rimanere colpiti dalla bellezza del borgo e dal suo patrimonio storico e artistico. Continua a leggere questo articolo per scoprire cosa vedere a Sant’Agata de’ Goti e tanti consigli utili su dove dormire e mangiare.
Perché si chiama Sant’Agata de’ Goti
Il borgo medievale di Sant’Agata de’ Goti è adagiato su uno sperone di tufo, a 159 metri sul livello del mare. Sembra essere lì sospeso nel tempo e circondato dalla natura. Prima di essere conquistata dai Romani la città sannita si chiamava Saticula e successivamente divenne parte della Longobardia minor.
Dopo i Longobardi, Saticula fu conquistata da Normanni, Svevi e Angioini e solo nel IV secolo il borgo venne dedicato a Sant’Agata. La seconda parte del toponimo fu aggiunta in epoca Normanna, con l’ascesa al potere della famiglia Drengot nel 1117. Il cognome dei nobili mutò in De-Goth e, da qui, il nome attuale.
Sant’Agata de’ Goti cosa visitare
San’Agata de’ Goti è costituita da una zona più recente e dal centro storico. La pianta di quest’ultimo ha la forma di un semicerchio e misura 1 km in lunghezza. Tutt’intorno si estendono colline.
Il borgo è splendido da ogni lato ma la vista più suggestiva, quella che in questi anni abbiamo conosciuto grazie ai social, è visibile dall’altissimo ponte Vittorio Emanuele, che attraversa il vallone Martorano da ovest e da cui è possibile ammirare il sistema ad archi che lo sostiene.
Subito dopo aver attraversato il ponte, si presenta ai tuoi occhi l’imponente Castello di origine longobarda più volte ristrutturato. Passeggiando per il centro storico noterai subito che è costellato da numerose chiese e per scoprire Sant’Agata de’ Goti direi di partire proprio da loro. Mi segui?
Chiesa dell’Annunziata
Le origini di questa sontuosa chiesa risalgono al Quattrocento ed è caratterizzata da un importante portale in marmo e il portale ligneo. L’interno è impreziosito da un affresco raffigurante il Giudizio Universale e vetrate policrome, elementi decorativi artisticamente collocabili tra Cinquecento e Barocco.
Chiesa di San Menna
A Roberto il Normanno si deve la realizzazione della Chiesa di San Menna, la più antica del borgo e in stile romanico. Interventi di restauro operati nel Novecento hanno riportato alla luce reperti storici di rilievo, su tutti un pavimento a mosaico considerato uno dei più antichi in tutta la Campania.
Il centro storico e la Cattedrale dell’Assunta
Nel centro storico è concentrata la vita di Sant’Agata de’ Goti e qui si trovano, oltre via Roma che l’attraversa, case, palazzi, residenze, botteghe e negozi di artigianato. Il suo edificio principale è rappresentato, senza dubbio, dalla Cattedrale dell’Assunta, in piazza Sant’Alfonso.
Ristrutturata più volte e fondata su un tempio romano, presenta una pianta latina con un lungo porticato a dodici colonne e cappelle laterali con altari in marmo. Molto interessanti le raffigurazioni di animali mostruosi e volti umani.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
In una delle tante traverse di Via Roma si trova la monumentale e imponente Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. In stile barocco, si trova nelle vicinanze del Monastero delle Redentoriste, suore di clausura. Nell’atrio si trova la Ruota degli Esposti, dove un tempo le mamme impossibilitate ad allevare i propri figli venivano a lasciare l’esposto, ovvero il bambino che non potevano tenere. La ruota entrava all’interno del monastero e in questo modo le monache potevano prendersi cura del piccolo, senza vedere il volto di chi l’aveva abbandonato.
Chiesa di San Francesco
Di epoca medievale ma barocchizzata nel Settecento, la Chiesa di San Francesco ospita al suo interno il monumento funebre di Ludovico d’Artus, conte di Sant’Agata, un sarcofago su otto colonnine tortili con un baldacchino goticizzante. Di gran pregio il soffitto a cassettoni dorati con affreschi di Tommaso Giacquinto, il pavimento maiolicato e il maestoso organo a canne.
La Finestra Catalana
Passeggiando tra i vicoletti di Sant’Agata de’ Goti si nota all’improvviso una torre antica decapitata che presenta sulla facciata una finestra in stile catalano-aragonese. Si narra che qui viveva un’artista catalana che si era trasferita nel borgo per amore di una donna napoletana. Come segno d’amore la giovane decorò la loro casa, in particolare abbellì la finestra secondo lo stile della sua terra di origine. Pertanto, la Finestra Catalana è un segno d’amore, ha resistito in tutti questi anni arrivando fino a noi, a testimonianza del racconto.
Dove dormire a Sant’Agata de’ Goti
A Sant’Agata de’ Goti ho trascorso un fine settimana, soggiornando a Palazzo Rainone-Mustilli, dimora storica di proprietà della famiglia Mustilli, storici viticoltori che per primi hanno imbottigliato la Falanghina nel 1979.
La residenza merita davvero, l’attenzione che rivolgono al cliente è notevole. Per due giorni sono stata coccolata e ho avuto la possibilità di prendere parte al tour guidato delle cantine storiche, degustando, alla fine, i loro buonissimi vini. Ovviamente al termine della visita è possibile acquistare i prodotti degustati, per portare a casa un pezzo di Sant’Agata de’ Goti.
Dove mangiare a Sant’Agata de’ Goti
Ecco dove ti consiglio mangiare:
Filo Cafè: situato all’interno di Palazzo Rainone-Mustilli, il ristorante propone un’ottima cucina creativa con prodotti del territorio. La specialità? Il piatto unico (€ 5,00): un pasto sano, semplice e nutriente ispirato dalla medicina ayurvedica e dalla pratica macrobiotica.
Ristorante Pizzeria Fiore 1985: ho assaggiato la pizza, trovandola molto buona. Impasto morbido con cornicione soffice, buoni anche gli antipasti di terra. Prezzo abbordabile.
Curiosità su Sant’Agata de’ Goti
Sant’Agata de’ Goti è la terra delle mele annurche, di vino e pregiati tartufi neri. A giugno, in occasione del Corpus Domini, si svolge l’Infiorata e le strade del borgo si trasformano in tappeti floreali e composizioni artistiche e grandi e piccini prendono parte alla manifestazione.
Lo sai che il sindaco di New York Bill De Blasio è originario proprio di Sant’Agata de’ Goti? Il trisavolo Donato partì da qui per cercare fortuna negli Stati Uniti e alla Perla Del Sannio è molto legato, tornando in visita per l’ultima volta nel 2019.
Tra le personalità degne di nota che hanno vissuto a Sant’Agata de’ Goti è impossibile non ricordare Felice Peretti, divenuto Papa col nome di Sisto V, e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che qui trascorse diversi anni in qualità di vescovo.
Conoscevi la Perla del Sannio o e la prima volta che ne sentivi parlare? Ti invito a seguirmi su Instagram per scoprire altre curiosità su questo borgo così caratteristico.