Il casatiello napoletano è il re della tavola di Pasqua. Amato da grandi e piccini, è il piatto che festeggia la resurrezione di Cristo. Conosci la simbologia che si cela dietro la sua preparazione? Scopriamo insieme la sua origine.
Pasqua è alle porte e come da tradizione le donne campane si ritroveranno in cucina a partire dal Giovedì Santo per preparare i dolci della tradizione, su tutti il casatiello napoletano e la pastiera.
Il casatiello napoletano è molto amato non solo per il suo sapore unico ma per il valore simbolico, infatti è il piatto che festeggia la resurrezione di Cristo. Le strisce di pane che avvolgono l’uovo rappresentano la croce su cui morì Cristo e la corona di spine, mentre la forma circolare richiama la ciclicità della resurrezione pasquale.
La tradizione del casatiello napoletano
Il casatiello si ottiene lavorando insieme la pasta del pane, l’acqua e il lievito madre (in dialetto criscito). Ha la forma di una ciambella soffice e viene farcito con salumi, formaggi, strutto e uova.
Tradizione vuole che le massaie di un tempo usassero tutti i rimasugli commestibili avanzati dalle provviste invernali per farcire il casatiello, soprattutto quello che rimaneva dalle preparazione del maiale.
Nella ricetta originale del casatiello napoletano, l’ingrediente che non puo’ mancare è senza dubbio la sugna, cioè il grasso del maiale.
Le origini del casatiello napoletano
Il casatiello napoletano deve il suo nome alla cospicua quantità di formaggio (in dialetto napoletano caso) contenuta al suo interno. Le sue origini sono molto antiche, presumibilmente parliamo della Napoli greca e romana. Nella letteratura greca si parla di pani conditi per celebrare le feste primaverili dedicate a Cerere. Successivamente nella Pasqua cattolica viene assunto a simbolo in quanto ricorda la corona di spine con cui fu cinto il capo di Gesù.
Ne “La Gatta Cenerentola”, capolavoro di Giambattista Basile, il casatiello napoletano viene citato insieme alla pastiera napoletana:
„E’ venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mezzecatorio e che bazzara che se facette. Da cove vennero tante pastiere e casati elle? Dove li sottostate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato“
Col tempo il casatiello napoletano si è legato sempre più alla Pasqua, non solo per il suo significato religioso ma perchè è diventato il simbolo della gita fuori porta e dei picnic tipici del lunedì di Pasquetta.
Attenzione a non confondere il casatiello napoletano con il Tortano, altro rustico che si differenzia dal primo per l’assenza dell’uovo come decorazione.
La ricetta del casatiello napoletano
- 600 gr di farina 00
- 300 ml di acqua
- 12 gr di lievito di birra
- 150 gr di strutto
- 400 gr di salame tipo napoli
- 400 gr di provolone
- 70 gr di pecorino
- 4 uova
- sale
- pepe
Preparazione
Disporre la farina sul piano di lavoro. Sciogliere il lievito in acqua tiepida e aggiungerlo lentamente alla farina. Iniziare ad impastare per amalgamare l’acqua e la farina.
Aggiungere poco alla volta la sugna facendola assorbire all’impasto (tenerne un pò da parte per ungere lo stampo), aggiungere un pò di sale e una manciata di pepe. Lavorare a lungo l’impasto aggiungendo la sugna e il pecorino.
Formare una panetto con l’impasto. Disporlo sul piano di lavoro e farlo lievitare per 1 ora circa. Stendere l’impasto su una spianatoia infarinata (lasciare da parte un pò di pasta per le striscioline). Disporre su tutta la superficie dell’impasto il ripieno (i salumi e i formaggi vanno tagliati a dadini), aggiungere il pecorino grattuggiato. Arrotolare l’impasto formando una ciambella. Ungere lo stampo da casatiello con lo strutto, e disporre la ciambella.
Lasciarlo lievitare per 3 ore in un luogo caldo e coperto con un canovaccio. Fare dei buchi ad intervalli regolari sull’impasto e disporre sulla superficie le uova con il guscio (lavate e asciugate bene): le uova devo essere semisommerse. Fermare le uova con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte, quindi ungere la superficie del casatiello con lo strutto. Metterlo in forno preriscaldato a 160°C per un’oretta. Lasciare raffreddare il casatiello e servire.
Volendo accompagnare al casatiello un bicchiere di vino, è consigliabile un vino rosso frizzante giovane dal gusto morbido e sapore fruttato. Il mio consiglio? Per rimanere in Campania e giocare con un’accoppiata regionale, senza dubbio un Gragnano rosso DOC.
4 comments
Avendo amici napoletani ne ho sempre sentito parlare, ma non me lo hanno mai fatto assaggiare accidenti! Non so se le mie doti culinarie siano abbastanza sviluppate per prepararlo, ma potrei provarci ?
Non è difficile da preparare a dire il vero, io neppure sono brava in cucina ma l’ho provato a fare.
Non l’ho mai mangiato ma sembra davvero buono! Mi piace molto preparare dolci tradizionali, magari mi cimento anche con questo, chissà cosa salta fuori!
Io lo adoro! Lo mangio anche fuori festività 😀