Ecco cosa troverai in questo articolo
Vedi Napoli e poi muori.
Ricordo bene o Goethe pronunciò queste parole durante la sua visita in città? Inserita nell’elenco delle “principali destinazioni da non perdere nel 2022” dalla CNN, Napoli è una di quelle città da visitare almeno una volta nella vita.
Fra i tanti luoghi di interesse da vedere a Napoli, uno dei più belli è senza dubbio la collina del Vomero, che da il nome all’omonimo quartiere. Punto più alto della città, da qui si può ammirare tutta Napoli e il suo golfo e proprio sulla collina del Vomero svettano due edifici dall’enorme valore storico e culturale, ovvero Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino, il primo in stile medievale, il secondo uno dei massimi esempi di barocco napoletano.
In questo articolo voglio raccontarvi della mia visita a Castel Sant’Elmo e cosa aspettarsi una volta saliti sul punto più panoramico di Napoli.
Castel Sant’Elmo: un pò di storia
Castel Sant’Elmo si trova nel Largo San Martino ed è un castello medievale sorto intorno al 1300 nel luogo che un tempo ospitava la cappella dedicata a Sant’Erasmo, poi trasformato in Eramo, Ermo, Elmo, attuale nome della fortezza. Inizialmente era una torre di osservazione normanna e fu Roberto d’Angiò a convertirla in Palatium Castrum con i lavori che videro la fine nel 1343.
Il Castello subì diversi assedi per la sua posizione strategica, conteso da spagnoli e francesi per il predominio su Napoli. Nel 1537 iniziarono i lavori di ricostruzione per volere del Viceré Don Pedro De Toledo e l’edificio assunse l’attuale pianta a forma di stella a sei punte.
Nel 1587 un fulmine si abbatté sul Castello, distruggendo la chiesa interna e le residenze dei castellani e militari. La ricostruzione iniziò nel 1599 e i lavori affidati all’architetto Domenico Fontana.
Tra Seicento e Settecento Castel Sant’Elmo divenne un carcere militare che ospitò tra gli altri il filosofo Tommaso Campanella. Nel 1799 fu teatro dei moti rivoluzionari e qui avvenne la proclamazione della Repubblica Napoletana che, come sappiamo, ebbe vita breve. Dopo il suo crollo Castel Sant’Elmo riacquistò la funzione di prigione, ospitando Giustino Fortunato, Domenico Cirillo e Luisa Sanfelice, sostenitori della Repubblica Napoletana.
Castel Sant’Elmo restò carcere militare fino al 1952. Nel 1982 il complesso monumentale è stato affidato in custodia alla Sopraintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e aperto al pubblico nel 1988.
Cosa vedere a Castel Sant’Elmo
Piazza d’Armi è il cuore di Castel Sant’Elmo: qui si svolgeva la vita quotidiana e, oltre al castellano, la fortezza ospitava più di 200 persone. Capo militare e civile della città, era coadiuvato nelle sue funzioni dagli ufficiali con i soldati, le guardie, gli operai e gli artigiani con le famiglie, il cappellano con i sagrestani. Intorno c’erano le abitazioni e uffici, ancora visibili oggi. Il castello ospitava anche la macelleria, una taverna, una piccola macina per la produzione del pane, alcuni orti e un’officina militare.
A Castel Sant’Elmo è possibile ammirare anche la Grotta dell’Eremita, le carceri, la Torre del Castellano e la chiesa di Sant’Erasmo, situata in cima al piazzale grande. Percorrendo gli antichi camminamenti di guardia, lo stesso percorso che facevano i soldati di guardia, è possibile ammirare tutta Napoli dall’alto: a Nord Ovest si può ammirare il Rione Alto, collegato alla collina di Capodimonte dai Colli Aminei. A Nord Est il paesaggio è dominato da Capodimonte, con il suo bosco e la reggia. A Sud Ovest si può ammirare Posillipo, Nisida, i Campi Flegrei e le isole di Ischia e Procida. A Sud Est ci sono Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino e, se guardi bene, riesci a vedere Palazzo Reale e Piazza del Plebiscito.
Che dici, vale la pena salire fin qui per ammirare Napoli dall’alto? La visita a Castel Sant’Elmo dura un paio di ore.
Museo Napoli Novecento 1910/1980
Castel Sant’Elmo è sede permanente del Museo Napoli Novecento, che raccoglie opere realizzate da artisti partenopei nel corso del XX secolo, tra cui Enrico Baj e Mimmo Paladino. Proprio di quest’ultimo artista è l’opera Sant’Elmo, un grande elmo posto sui camminamenti panoramici, che rende omaggio al castello e lo protegge. I raggi che lo trafiggono alludono alla lucentezza del metallo, mentre sulla sua superficie sono incisi i segni della storia che ha attraversato.
Dove mangiare vicino Castel Sant’Elmo
Dopo la visita a Castel Sant’Elmo è giunto il momento di fermarsi a mangiare qualcosa: proprio nelle vicinanze c’è un ristorante molto delizioso, si chiama La Locantina e si trova in via Tito Angelini, 16. Piccolo e assai grazioso, qui ho avuto modo di gustare una cucina prelibata e di alto livello, i cui ingredienti sono a Kilometro Zero, provenienti da un’azienda agricola biologica.
Informazioni per la visita a Castel Sant’Elmo
Ti riporto tutte le informazioni utili per visitare Castel Sant’Elmo.
Orari di apertura
Castel Sant’Elmo è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 8.30 alle 19.30. La biglietteria chiude un’ora prima.
Il Museo del Novecento è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9.30 alle 17.00. Ultimo ingresso è alle 16.15.
Piazza d’Armi, gli spalti e i camminamenti pedonali sono aperti anche il martedì.
Prezzi biglietti
Il biglietto intero ha un costo di € 5,00, quello ridotto ha un costo di € 2,50. La visita del martedì ha un costo di € 2,50.
Il prezzo e gli orari di apertura possono variare con le esposizioni in corso.
Indirizzo
Via Tito Angelini, 22 80129 Napoli
Come arrivare a Castel Sant’Elmo
In auto: autostrada, tangenziale, uscita Vomero.
In treno: dalla stazione FS di piazza Garibaldi, metropolitana Linea 1 direzione Piscinola, fermata Vanvitelli.
In metropolitana: Linea 1 fermata Vanvitelli.
In autobus: da piazza Vanvitelli V1 a Largo San Martino.
In Funicolare: Centrale, da piazzetta Augusteo a piazza Fuga. Funicolare di Montesanto, fino a via Morghen. Funicolare di Chiaia, da piazza Amedeo a Cimarosa.