Ecco cosa troverai in questo articolo
Il Cimitero delle Fontanelle di Napoli è uno lei luoghi a cui sono più affezionata, intorno al quale aleggia un alone di mistero, magia e curiosità. La sua particolarità non è tanto legata a quello che si vede durante la visita ma a tutta una serie di aneddoti, leggende e curiosità che sono dietro la sua istituzione.
La storia del Cimitero delle Fontanelle
Il rapporto che Napoli e i suoi abitanti hanno con la morte è particolare. A Napoli la morte non è temuta, anzi si prova a portarla dalla propria parte per ottenere un vantaggio. Quando non si riesce ad ottenere aiuto dai vivi, ci si rivolge ai morti. Per questo motivo il Cimitero delle Fontanelle è una sorta di linea di confine tra il mondo terreno e l’aldilà.
A questa sottile linea i napoletani ci si aggrappano, ricorrendo all’aiuto delle anime purganti per ottenere aiuto e protezione. Non c’è da meravigliarsi se proprio a Napoli è fiorito e dilagato il cosiddetto culto delle anime pezzentelle.
Il luogo dove si praticava questo culto era proprio il Cimitero delle Fontanelle, un antico ossario situato nel cuore del Rione Sanità. Un luogo di devozione ricavato da un’enorme cavità di tufo nel XVII secolo, in un periodo che aveva duramente provato la città di Napoli: diverse carestie e terremoti, tumulti popolari e per finire più di un’eruzione del Vesuvio.
Il più terribile fra questi eventi fu senza dubbio la peste del 1656, un flagello che neppure San Gennaro riuscì a placare. Tante le vittime, quasi 300mila, su una popolazione che all’epoca ne contava 400mila.
Il Cimitero delle Fontanelle divenne il luogo di raccolta di tutti i corpi delle vittime che avevano perso la vita durante l’epidemia. Erano perlopiù i poveri ad essere seppelliti qui, quelli che non potevano garantirsi la tumulazione nelle chiese della città, usanza molto diffusa all’epoca e interrotta solamente a seguito dell’Editto di Saint Claud.
Col passare degli anni lo spazio si riduceva sempre di più e il riposo eterno nel sottosuolo sacro era sempre di più un privilegio per i ricchi. Chi non poteva pagare era sepolto, o meglio, esposto, proprio nel Cimitero delle Fontanelle, dove, col passare degli anni, le file di ossa e teschi dei napoletani crescevano sempre di più.
Il culto delle anime pezzentelle
Migliaia di crani non identificati e accatastati in file altissime: lo scenario che si presentava era macabro e i napoletani hanno saputo trarre un vantaggio da questa situazione. Un poco alla volta i partenopei iniziarono ad adottare i teschi, prendendosene cura come se fosse stato il proprio santo personale. Si sceglieva addirittura il nome per riconoscerlo tra i tanti teschi presenti.
La capuzzella (teschio in napoletano) veniva posta all’interno di una teca: se il devoto era ricco, questa era in marmo, altrimenti l’altarino era una più modesta scatola di latta. Alle capuzzelle i napoletani chiedevano di tutto, anche eventi non propriamente legati alla religione, come le vincite al lotto.
Il culto delle anime pezzentelle si intensificò soprattutto nel primo dopoguerra, quando il teschio era il mezzo per avere notizie dei propri cari partiti per il fronte. Adottare una capuzzella era un serio impegno: ogni giorno l’adottante la puliva e lucidava e non faceva mai mancare candele e fiori freschi. A grazia ricevuta la capuzzella meritava una sepoltura più degna: un piccolo altare, una scatola o una cassetta, questo sempre a seconda delle possibilità del devoto.
In caso di mancata concessione della grazia, l’adottante si dedicava a un’altra capuzzella.
Le due leggende del Capitano del Cimitero delle Fontanelle
Sono diverse le leggende legate al Cimitero delle Fontanelle e senza dubbio quella più famosa è quella del Capitano. Si narra che un piccolo delinquente si era appartato con la propria amata proprio nel Cimitero delle Fontanelle. Ad un trattò sentì una voce, era un teschio che lo rimproverava per il suo comportamento poco rispettoso del luogo. La capuzzella si presentò come il Capitano e il giovane continuò a prendersene gioco, invitandolo sarcasticamente al proprio matrimonio.
Proprio durante le nozze, il giovane scorse tra gli invitati uno sconosciuto che si tenne in disparte per tutto il banchetto. Invitato a dichiarare la propria identità, il misterioso uomo disse che l’avrebbe fatto solo in presenza degli sposi. Pertanto i tre si allontanarono e solo allora il giovane riconobbe il Capitano, ma era troppo tardi e in un attimo gli sposi caddero fulminati per terra.
Un’altra leggenda narra che la capuzzella del Capitano era stata adottata da una giovane in cerca di marito. In poco tempo la richiesta fu esaudita e la giovane, in segno di riconoscenza, volle mostrare al futuro sposo quello che riteneva l’artefice del loro incontro. La reazione dell’uomo al cospetto del Capitano fu irrispettosa, arrivando ad infilare addirittura un bastone nell’orbita e, continuando a prendersi gioco, lo invitò al matrimonio.
Arrivò il grande giorno è l’attenzione degli invitati fu tutta per uno sconosciuto vestito da capitano della Marina. Non sapendo chi fosse, lo sposo si avvicinò e solo allora riconobbe il Capitano, ma era troppo tardi perchè cadde al suolo privo di vita.
Queste sono solo alcune delle leggende legate al Cimitero delle Fontanelle di Napoli. Degne di nota sono le capuzzelle di Lucia, giovane morta poco prima di sposarsi e Donna Concetta, nota come “capa che suda”, a cui Pino Daniele dedicò un suo grande successo.
Il cimitero delle Fontanelle oggi
Per molto tempo il Cimitero è rimasto abbandonato ma nel 1872 il parroco di Materdei, don Gaetano Barbati, si prodigò affinchè venisse riaperto e con l’aiuto delle donne del quartiere mise in ordine le ossa dei defunti. Nel 1972 si decise la nuova chiusura perchè in città si stava diffondendo una forma di feticismo verso il culto delle anime pezzentelle.
Solo nel 2006, dopo la messa in sicurezza, il Cimitero delle Fontanelle ha riaperto al pubblico ed attualmente risulta uno dei siti culturali più visitati a Napoli.
Perchè visitare il Cimitero delle Fontanelle
Credo che chiunque visiti Napoli debba inserire tra i siti da vedere il Cimitero delle Fontanelle. E’ un posto unico nel suo genere e vi consiglio di farvi accompagnare da una guida, per poter scoprire tutte le storie e le leggende legate a questo posto.
Come per il Cimitero delle Clarisse al Castello Aragonese di Ischia, anche qui era praticata la scolatura dei cadaveri ed sono ancora presenti le sedute dove si svolgeva.
Informazioni per la visita
Il Cimitero delle Fontanelle si trova nel cuore del Rione Sanità di Napoli, in via Fontanelle 80.
Per raggiungere la zona vi consiglio di utilizzare i mezzi pubblici, in particolare la metropolitana linea 1 e scendere a Materdei.
Il Cimitero delle Fontanelle è aperto ogni giorno dalle 10 alle 17 e l’ingresso è gratuito.
Nella tua città vi è un posto esoterico che vale la pena visitare?
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57 comments
Ho sentito parlare del Cimitero delle Fontanelle e delle sue leggende, ma purtroppo l’unica volta che sono stata a Napoli per un viaggio di lavoro non ho potuto vedere praticamente niente. Quando tornerò, sarà sicuramente una tappa da includere sia perché mi piacciono le storie un po’ macabre, sia perché è un pezzo di storia e di cultura importante per la città.
Vale la pena visitare il Cimitero delle Fontanelle 🙂
Non avevo idea di questo culto, ma sapevo che Napoli ha un legame particolare con il culto dei morti. Sicuramente sarebbe interessante capire come mai proprio a Napoli si è sviluppato questo particolare legame, forse anche per via di tutta la parte sotterranea della cità che fa sentire più vicini a chi nonc’è più. Chissà!
Ottima osservazione!
Devo ammettere che tutto ciò mi inquieta e non poco ma una tappa qui la farò quando tornerò a Napoli. Sapevo che c’era un cimitero come questo ma non avevo idea di tutta la sua storia. Grazie, ho letto tutto con curiosità e… Un po’ di strizza!
E’ meno spaventoso di quello che sembra, credimi 🙂
Avevo sentito parlare di questo luogo ma ti devo dire che il tuo articolo mi ha incuriosito e catturato completamente. Mi piace il rispetto con cui parli di quelle povere persone senza tomba e mi piace il cuore grande dei napoletani che se ne sono presi cura.
Hai detto una frase giustissima, il cuore dei napoletani è grande 🙂
Uno dei quartieri più significativi di Napoli. Perdersi tra queste viuzze, nelle loro tradizioni e leggende è davvero un esperienza inspiegabile. Tornerò a Napoli la prossima settimana e non sto più nella pelle.
Uno dei quartieri più genuini di Napoli 🙂
Molto curiose queste leggende che infondono ulteriore fascino ad un luogo. Mi è piaciuto molto il culto delle anime pezzentelle e mentre leggevo l’articolo mi immaginavo questi teschi idolatrati in scatole più o meno “nobili”.
Un culto sacro che solo i napoletani potevano diffondere.
Queste leggende e storie sono sempre molto interessanti ed insegnano qualcosa, grazie per le info!
Di nulla, spero ti sia piaciuta!
Sai che non ci sono mai stata?!!! Da napoletana è davvero vergognoso, ma di mia spontanea volontà non l’ho mai fatto e nessuno mai me l’ha proposto. Quando sono tornata a Napoli quest’estate, l’avevo messo in programma, ma alla fine è saltato. Vediamo se a Natale riesco ad andarci. Magari chiedo anche una grazie, che ne avrei bisogno!!=)
Speriamo solo riapra presto!
Non mi è mai capitato di visitare un cimitero. Devo essere sincera, mi mettono un po’ di ansia, soprattutto se ci sono leggende sopra. ?
L’ansia ci sta 😀
Confesso che trovo questo cimitero piuttosto macabro ed inquietante; ciò non toglie che non mi dispiacerebbe visitarlo, perchè in effetti amo molto questi luoghi un pò “horror”!
Sono sicura che non ne rimarrai delusa 🙂
Purtroppo non conoscevo questo cimitero quando sono stata a Napoli ma se dovessi tornare in città lo includerò sicuramente nella mia visita
Merita e spero tu possa riuscire a vederlo 🙂
Sarà macabro, ma anche io ho una grande passioni per i cimiteri, perchè contengono storia e anime di un’intera città. Ho visitato il Cimitero delle Fontanelle un anno fa, in un lungo e meraviglioso weekend a Napoli. Ho trovato incredibile questo appropriarsi di un teschio sconosciuto e venerarlo per ottenere grazie e favori. Ma questa è Napoli, meravigliosamente Napoli!
Confermo, è un luogo dal potentissimo valore evocativo.
Nella mia visita a Napoli non sono riuscita a visitare il Cimitero delle Fontanelle, ma ho scoperto il culto delle anime pezzentelle nella chiesa del Purgatorio ad Arco. Sicuramente la prossima volta mi piacerebbe approfondire l’argomento con una guida perché da turista senza conoscerne la storia in modo approfondito il primo impatto è abbastanza inquietante!
Se dovessi capitare di nuovo a Napoli ti consiglio di valuta il tour del Miglio Sacro, vedrai tutto il meglio del quartiere Sanità. I ragazzi della Compagnia della Paranza sono bravissimi poi 😉
Non avevo mai sentito parlare del Cimitero delle Fontalle né delle anime pezzentelle. Sono sempre incuriosita dalle leggende attorno ad un luogo e sicuramente se avrò l’occasione di tornare a Napoli, andò a far visita a questo cimitero.
In molti purtroppo ignorano la sua esistenza 🙁
Mi fa pensare al tour della Torino magica, un pò nello stesso spirito!
Quello lo farei volentieri!
Interessantissimo articolo che mescola storia, aneddoti e folclore di un pezzo di Napoli di cui personalmente non conoscevo neppure l’esistenza.
Purtroppo in molti ignorano l’esistenza del Cimitero delle Fontanelle 🙁
Sicuramente uno dei luoghi più caratteristici di Napoli. Non conoscevo così bene la leggenda del Capitano, mi piace sempre scoprire miti e leggende del luogo. La “scolatura” dei cadaveri è sempre qualcosa che mi rimane in mente, anche in una chiese rupestre di Matera c’era questa pratica nella cripta, davvero inquietante per me
La scolatura all’epoca era molto diffusa da quello che vedo 😉
Devo confessare il grave torto di non essere mai stata a Napoli, ma di certo quando andrò non mancherò di visitare questo posto incredibile anche se a dir la verità, mi fa un pò impressione! A Roma abbiamo qualcosa di simile nella Cripta della Chiesa dei Cappuccini.
Non sapevo della Cripta dei Cappuccini, devo rimediare 😉 Spero tu possa rimediare visitando Napoli a questo punto 😉
Quanto è bello il tuo post! Adoro questo genere di articoli, così come adoro il rapporto che i napoletani hanno con la vita e, come hai ben detto tu, con la morte. La leggenda del Capitano mi ha affascinata, sono le storie che ho sempre desiderato leggere. Grazie 🙂
Mi fa piacere che ti sia piaciuta!
Amo profondamente Napoli proprio per le storie e le leggende che ci sono dietro ad ogni luogo. Le amo in generale, ma a Napoli tutto è maggiormente esaltato per come sono pittoresche le storie ed i personaggi. Ho visitato il Cimitero delle Fontanelle tanti anni fa e non ne ricordavo benissimo la storia. Grazie per avermela rinfrescata!
Napoli è questo e tanto altro ancora 🙂
Ho scoperto l’esistenza di questo luogo dalle tue foto caricate su Instagram, che dire, i social sono un mezzo davvero pazzesco nel far conoscere posti nuovi. Complimenti per questo tuo articolo che mi ha incuriosito ancora di più a tornare a Napoli per vedere il Cimitero delle Fontanelle. Non sono mai stata, infatti, a Rione Sanità e mi piacerebbe molto scoprirlo.
Spero tu possa visitare sia la Sanità che il Cimitero delle Fontanelle 🙂
A volte, per comprendere fino in fondo un luogo, è necessario conoscerne la storia e le leggende. Grazie per questo interessante articolo che mi permetterà di visitare il cimitero delle Fontanelle con un piccolo bagaglio culturale.
PS :
Adoro il senso pratico dei napoletani: “In caso di mancata concessione della grazia, l’adottante si dedicava a un’altra capuzzella”?
I napoletani non si perdono d’animo 😀
Articolo davvero interessante, ho appena visitato Napoli, ma non conoscevo questo luogo. Lo inserirò nelle cose da vedere durante la mia prossima visita.
Un luogo molto evocativo che ti consiglio di vedere.
Un luogo davvero suggestivo ed affascinante. Spero di tornare a Napoli e di inserire anche questa tappa alla mia visita.
🙂
Ho avuto il piacere di visitare Napoli due volte perché mia sorella si è trasferita a vivere lì da qualche anno. Purtroppo non ho avuto modo di visitare questo luogo così particolare x mancanza di tempo, ma è in lista. Sicuramente da non perdere la visita guidata.
La visita guidata è un valore aggiunto 😉
Il Cimitero delle Clarisse nel Castello Aragonese di Ischia ho avuto modo di vederlo, mentre il cimitero delle fontanelle a Napoli ancora no, nonostante sia una grande estimatrice della cultura e delle leggende della città del sole. Non conoscevo queste storie e il culto delle anime pezzentelle, mi piacerebbe davvero fare una visita guidata. Consigli qualche associazione in particolare?
Ti consiglio di seguire i ragazzi della cooperativa La Paranza, il Cimitero delle fontanelle è inserito nel tour denominato del Miglio Sacro che ti porterà a spasso per la Sanità 😉
Articolo davvero interessante! Non sapevo niente di questo cimitero né delle usanze che descrivi. E sì che sono stata a Napoli due volte! C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire in questa città, non stanca mai!
Una chicca che ahimè è troppo poco valorizzata!
Da napoletana credo che questo culto sia una delle cose uniche della nostra città, che riesce sempre ad affascinare chiunque la visiti. Se non ci sei mai stata ti consiglio di visitare anche la Chiesa di Santa Luciella (centro storico). E’ stata riaperta ad aprile 2020 grazie al lavoro di volontari straordinari!
Ho sentito parlare Del cimitero delle fontanelle ma quando sono stata a Napoli non abbiamo avuto tempo a sufficienza per poterlo visitare.. un ottimo motivo per tornare nella città partenopea!
Merita la visita, così come il quartiere in cui si trova!